Addio a Davide Renne, neo direttore creativo di Moschino

É scomparso lo scorso venerdì il designer toscano, approdato alla direzione creativa della maison da sole tre settimane.

Era stato ricoverato pochi giorni prima per un problema cardiaco che gli è stato fatale. Sebbene il grande pubblico non lo conoscesse bene prima della nomina, Davide era molto amato dagli insider della moda, che lo descrivono come un’anima buona, gentile, elegante, sorprendentemente creativa.

Incipit di Davide

In occasione del suo nuovo inizio da Moschino, aveva firmato lui stesso il comunicato stampa che annunciava l’ingresso in azienda. Attraverso di esso, Davide aveva raccontato la sua storia, con le sue parole, le sue sensazioni, decidendo cosa fosse giusto far sapere di sé.

“Tutta la mia vita mi ha portato a intraprendere un viaggio di esplorazione: dopo tutto sono nato in Toscana, a Follonica nel 1977 a due passi dal Mar Tirreno, uno specchio d’acqua magico le cui scogliere, secondo la mitologia greca, ospitavano i quattro venti custoditi da Eolo. Mi sono accorto al Liceo Scientifico che, per qualche misterioso motivo, continuavo a disegnare abiti femminili. Nonostante ciò, pensavo che da grande avrei studiato architettura, ma gli studi al Polimoda di Firenze mi hanno regalato un senso di assoluta libertà. E hanno aperto la strada a un percorso creativo che, ho scoperto presto, è diventato la mia vita. Subito dopo la laurea, ho lavorato presso Alessandro Dell’Acqua: Alessandro è stato il mio primo maestro e mentore nella moda.

Sono poi andato da Gucci dove ho passato due decenni straordinari come Head Designer for Womenswear. Gli ultimi otto anni di questo periodo li ho trascorsi insieme ad Alessandro Michele: lui mi ha insegnato a sognare in grande, mi ha incitato e mi ha aiutato a realizzare i miei sogni.”

La poesia della moda

“La moda, come la vita, ci dà modo di scoprire noi stessi. Non mi piace la moda che detta risposte, sono più propenso a trovare la domanda giusta, poi le risposte arriveranno nel dialogo dello stilista con il pubblico: la moda è, per sua stessa natura, fatta su misura. Prendere il timone della casa creata da un genio del design italiano e dell’arte contemporanea è un onore che non prendo alla leggera. Mi sono reso conto che Franco smette di apparire un’eccezione solo quando si considera il suo lavoro non al di fuori ma oltre i confini della moda, come artista contemporaneo. È stato il creatore di un concetto modernissimo di lusso, attuale oggi più che mai: il suo lavoro è presente anche se Franco non è più qui. Ci ha insegnato che la moda non può essere spiegata, può solo essere vissuta perché riguarda essenzialmente, intimamente, la vita, il mondo che ci circonda. Questa è, per me, la poesia della moda. Vedo la moda come un dialogo in cui avviene la creazione della bellezza.”

Il finale che nessuno si aspettava

La morte improvvisa di Davide Renne ha gettato un’ombra malinconica sul mondo della moda, che aveva visto nella sua nomina l’apoteosi di un percorso professionale onesto e meritevole, guadagnato con talento, empatia e gentilezza.

La sua bellezza d’animo, congiunta al suo grande genio, lascerà per sempre il rimpianto di non aver potuto conoscere la sua visione alla guida del brand più irriverente del Made in Italy, Moschino.

Arianna Chirico