La Milan Fashion Week Menswear Primavera Estate 2024 si è appena conclusa, accogliendo e designando nuove rappresentazioni dell’uomo contemporaneo, con 22 sfilate fisiche e 5 digitali e oltre 30 presentazioni, tra debutti e importanti ritorni.
Valentino
Tra questi, il più atteso è stato sicuramente quello di Valentino, che ha segnato anche l’apertura ufficiale della kermesse uomo di Milano. La maison è tornata in grande stile a sfilare nel capoluogo meneghino dopo tre anni di fashion show co-ed, con un defilè denominato Valentino The Narratives, andata in scena il 16 giugno all’Università degli Studi di Milano. L’evento è un omaggio al fondatore della casa di moda, Valentino Garavani, che ha presentato la sua prima collezione uomo nel 1985 proprio a Milano, ed è diventato uno dei momenti più memorabili di questa fashion week maschile.



L’uomo di Pierpaolo Piccioli riflette sul coraggio di raccontarsi a modo proprio come il libro “A little life” di Hanya Yanagihara, presente sugli abiti sotto forma di frasi stampate, tra gonne a portafoglio con spacco frontale, bermuda a metà coscia, camicie bianche con cravatta en pendant e classici blazer.
Dialoga tra passato e contemporaneità, tra mascolinità e sensibilità, miscelando le regole dell’alta sartoria con uno stile più giovane e informale.


Dolce&Gabbana
Dolce&Gabbana si fa portavoce di una mascolinità decostruita e ripensata, rendendo sottilissimo il confine tra il costume femminile e maschile, senza menzionare però il termine di fluidità che possa rendere fasulla l’operazione di umanizzazione dell’uomo da loro intrapresa. É un dialogo tra le diversità: abiti sartoriali si alternano a bomber voluminosi; cappotti ampi in cashmere double e canottiere a costine; camicie a pois trasparenti e a righe ricamate con fiori di organza neri; completi in raso lucido, nero o beige e pijama in pizzo.



Prada
L’uomo Prada si alleggerisce dei completi formali indossati con cravatta e favorisce linee più libere, con bluse decorate con fiori astratti, borse extra-large, dettagli in pelo e boxer intravisti. Alcuni hanno addirittura colto un riferimento al gilet da lavoro rosso scarlatto indossato dall’artista Joseph Beuys.
Eppure Miuccia Prada e Raf Simons hanno scelto questa volta più che mai di prendersi beffa della borghesia, quella italiana, enfatizzando i girovita, denudando le gambe, osando con tinte come il lilla e attingendo all’abbigliamento tecnico.



Dsquared2
Dsquared2 reinterpreta pezzi d’archivio risalenti ai primi anni Duemila e mescola lo stile preppy di John Fitzgerald Kennedy Jr. alle nudità tipiche di Rocco Siffredi, presente in passerella per mimare la registrazione di un video porno.



Magliano
Magliano, vincitore dell’importante premio del fashion system LVMH Prize 2023, presenta abiti pragmatici che fungono da punto d’incontro tra classe operaia e classe dirigente.



Etro
A un anno dalla nomina come direttore creativo, Marco De Vincenzo porta avanti l’evoluzione stilistica tra il proprio stile e l’identità del brand, attraverso una collezione che non prende sul serio la formalità ma che cerca di capire quale sia la cosa giusta da indossare per essere liberi.



Emporio Armani e Giorgio Armani
Per l’uomo Emporio, Giorgio Armani parte dalla forma del fiore di ginkgo biloba per disegnare una sorprendente collezione dal sapore zen, calma e tranquilla come un uomo realizzato e senza conflitti.



Il Re della Moda ha presentato le sue ultime creazioni Giorgio Armani, con un foglio bianco e una matita, per rievocare gli inizi della sua carriera. Il fashion show ha reso omaggio al passato, abbracciando una nuova era della Maison più vicina al presente, all’attualità.



Tra i grandi assenti di questa edizione Fendi, che ha scelto di sfilare al Pitti Uomo 104, Versace e Gucci, che attende l’arrivo del nuovo direttore creativo, Sabato de Sarno.
Arianna Chirico
Photo: Vogue Runway