È scomparsa Mary Quant, la stilista che diede popolarità all’indumento che ha definito gli anni Sessanta della Swinging London: la minigonna.
È probabile che Barbara Mary Quant, nata a Blackheath nel 1930, per le nuove generazioni risulti un nome poco noto al pari di quelli di molti suoi colleghi, ma la sua influenza nella storia della moda, del costume e in ultima analisi in quella dell’emancipazione femminile non ha avuto uguali nel corso dello scorso secolo.

Minigonna come libertà
Sebbene rivendicata da André Courrèges, che ne ha spesso reclamato la paternità, la mini è irrimediabilmente associata alla designer londinese e, se in termini di tempistiche si può lasciare la fantomatica ombra di dubbio, in termini d’impatto il paragone non sussiste e Mary resta madre di quel capo che, dagli anni ’60 al 2023, riesce ancora a suscitare scalpore. La data canonica del suo lancio è stata stabilita dagli storici di moda nel 1963, anno nel quale la designer accorciò per la prima volta l’orlo di una gonna. Il momento si riferisce ad una corsa dietro un autobus che stava rischiando di perdere proprio per la lunghezza della gonna che ne intralciava e limitava i movimenti. Da lì l’idea di accorciare la gonna.



“Non avevo il tempo di aspettare la liberazione delle donne, e così ho fatto da sola” amava ripetere. Ed infatti, il suo lavoro non si limitò solo alla mini, ma anche alle calze colorate a vista, ai minidress, a scialli floreali, frange, suède, tubini a campana indossati con scarpe Mary Jane bianche e caschetti corti e gonfi di Vidal Sassoon plasmò quello che divenne il Chelsea Look, vale a dire il prototipo del modo di vestire degli anni Sessanta perfettamente incarnato da Twiggy, top-model simbolo del decennio e del suo stile.

Mary Quant e la Swinging London
Mary Quant, insieme a Alexander Plunket Greene, un aristocratico che divenne suo marito e suo socio in affari, e al fotografo Archie McNair, aprì la boutique Bazaar sulla King’s road, a Chelsea, che rappresentò un nuovo modo di fare shopping, lontano dai saloni della couture e dalle catene di grandi magazzini. Mary si rivolgeva ai giovani e il suo stile era strettamente legato alla musica e alle sottoculture che in quegli anni stavano dando corpo alla leggendaria Swinging London, percependone e diventando lei stessa elemento essenziale di quella nuova sensibilità.

La Quant riuscì ad interpretare il desiderio di rottura con il passato della nuova generazione e la voglia di libertà delle giovani donne che riconoscevano nelle gonne sempre più corte il manifesto di una rivoluzione culturale.
Fu così che Mary Quant divenne il simbolo di libertà, di autodeterminazione ed emancipazione.
Arianna Chirico
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