Si conclude un’era per Moschino: il Gruppo Aeffe ha annunciato la fine della partnership con Jeremy Scott, dopo quasi dieci anni di direzione creativa della maison.
L’azienda non ha condiviso i dettagli e le motivazioni della decisione, ne sono state dichiarate relative ipotesi per un possibile successore: nel comunicato stampa emanato, solo parole di ringraziamento e ammirazione da parte di entrambi.

Celebrazione di creatività
Il designer ha infatti dichiarato: “questi 10 anni in Moschino sono stati una fantastica celebrazione di creatività e immaginazione. Sono davvero orgoglioso del lavoro che mi lascio alle spalle. Vorrei ringraziare Massimo Ferretti per avermi concesso l’onore di guidare questa iconica maison. Vorrei anche ringraziare tutti i miei fans in tutto il mondo che hanno celebrato me, le mie collezioni e la mia visione. Senza di voi nulla di ciò che è stato sarebbe stato possibile”.
Massimo Ferretti, Presidente di AEFFE S.p.A., il gruppo che dal 1999 possiede il brand, ha così commentato: «Sono fortunato ad avere avuto l’opportunità di lavorare con una forza creativa qual è Jeremy Scott. Voglio ringraziarlo per il suo impegno decennale nei confronti della Maison e per avere lanciato una visione distintiva e gioiosa che sarà per sempre parte della storia di Moschino».



Stile pop-camp, logomania e cartoon
Grande amico di star e celeb hollywoodiane, con il suo stile pop-camp, le grafiche cartoon, la logomania e il linguaggio preso in prestito dal mondo delle campagne pubblicitarie, del consumismo e della comunicazione di massa, Jeremy Scott ha fuso alla perfezione la sua cifra stilistica con quella Moschino, scrivendo un importante capitolo di moda per la maison. Entrato in azienda nell’ottobre 2013, ha dimostrato fin da subito di essere in grado di plasmare e ridare vita all’immaginario del brand, portando avanti i codici e l’eredità del suo fondatore, Franco Moschino, mancato nel 1994, 11 anni dopo aver creato la griffe.

La collezione di debutto fall-winter 2014/2015 era stata creata con il suo inconfondibile stile pop-camp, attraverso inspo al fast food/fast fashion, alle stampe Spongebob e quelle degli incarti di caramelle, mimando il logo e i colori di McDonald’s sulle M di Moschino. La sua ultima collezione è stata invece presentata alla Milano Fashion Week lo scorso febbraio.

Fine dei giochi
A Jeremy Scott va il merito di aver tradotto in concetti moda – e talvolta in modo anche dissacrante – gli elementi più emblematici della pop culture, come Barbie, Spongebob e McDonald’s. Una chiave espressiva che ha reso la sua moda e la sua cifra stilistica comprensibile a tutti. La società però è cambiata, la moda si è trasformata ed è probabile che debba essere interpretata attraverso un nuovo linguaggio: era tempo che il designer e la maison prendessero strade diverse per interpretare al meglio il presente.
Arianna Chirico
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