La Milano Fashion Week Uomo volge al termine: ben 72 appuntamenti tra il 13 e il 17 gennaio, da Gucci a re Giorgio. Si respira aria di novità e di trasformazioni.
Reset espressivo da Gucci
Ad aprire le danze è stato Gucci, con il primo défilé senza Alessandro Michele alla direzione artistica.
La collezione FW23/24 strizza l’occhio al minimalismo anni ‘90, sia nella presentazione che nei look, cancellando l’estetica e l’identità del brand, plasmate ad immagine e somiglianza di un direttore creativo che è stato un narratore di bellezza e un contaminatore di stili.
L’operazione attuata dal Gruppo Kering è un reset espressivo, mirata ad inaugurare una nuova era di Gucci: l’immagine che avevamo del suo stile viene stravolto, ponendoci di fronte ad austerità e sobrietà.
Dominano la collezione palette neutre, tailleur dal taglio sartoriale, pantaloni morbidi, maglioni minimal e accessori d’ispirazione 80s, come scaldamuscoli e calzamaglie.



Il corsetto firmato Dolce&Gabbana
Dolce & Gabbana si fa portavoce di una nuova eleganza maschile, attraverso un guardaroba che attinge capi ed ispirazione da quello femminile. Adotta l’abito sartoriale come la divisa dell’uomo 2023, che non rinuncia mai all’eleganza, ma la attualizza, la rende contemporanea e stupisce tutti abbinandolo al corsetto da uomo. E’ indossato a petto nudo o sovrapposto a camicia e cravatta, tutto in nero e grigio antracite, decorato e sartoriale.



Classicismo rivoluzionario by Fendi
Da Fendi l’eleganza maschile continua a tingersi di peculiarità fino ad ora associate solo all’abbigliamento femminile, come ad esempio maglioni monospalla e trasparenze. Silvia Venturini Fendi porta in passerella una forte dimostrazione di classicismo rivoluzionario. Silhouette asimmetriche e giochi di pieni e vuoti che scoprono il corpo si sviluppano su un guardaroba dalla palette colori sobria, che si alterna tra sfumature di grigio tortora, avena, terra d’ombra, moka, malva, lavanda, blu scuro e nero.
Importanti gli accessori, che vengono reinterpretati per mettere in discussione il labile confine tra utility ed inganno. La Peekaboo mini diventa una crossbody bag, mentre la Baguette si allunga fino ad assomigliare ad una vera baguette francese.



Austerità e spigolosità da Prada
Nessun orpello o concessione di stravaganza per Prada, che conferma un ritrovato interesse per l’estetica 90s. I cappotti e i cardigan in shetland sono indossati rigorosamente spalancati sul petto nudo e della camicia non rimane che un vezzoso colletto posticcio, in nuance cromatiche sofisticate e accattivanti. I montgomery e i parka si allungano stretti fino al polpaccio, mentre i colori giocano al massimo con scontri color block.



Il debutto di Marco De Vincenzo da Etro Uomo
Marco De Vincenzo debutta con la sua prima collezione uomo da Etro, presentando un mix calibrato di storia e creatività. Protagonisti indiscussi sono i tessuti, che animano la location e la collezione stessa. La maglieria, le camicie a righe e le tute in seta rimandano all’idea di casa, di calore, all’heritage inestimabile della maison.
De Vincenzo lascia sfilare l’idea che lui stesso ha di casa e di focolare domestico, come dimostra il motivo jacquard proposto sugli ampi cappotti e sulle giacche di lana. Tutto, nella collezione, spinge verso l’immagine di un ricordo ancorato al passato, ma ancora piacevolmente vivo nel cuore del designer e nella contemporaneità.



La sobrietà borghese di Giorgio Armani
Giorgio Armani presenta due collezione, Emporio e Giorgio Armani, proponendo ancora una volta creazioni che sono sinonimo di qualità e di confezione perfetta.
L’uomo Armani indossa completi morbidi, apparentemente comodi ma estremamente eleganti, per ricordare le regole della formalità e sobrietà borghese.
Il colore dell’eleganza è il blu notte, una tonalità che veste da mattina a sera, con la preziosità dei rasi e dei tessuti dévoré.



Magliano: performance e poesia
Durante questa Fashion Week, particolare clamore ha suscitato la collezione di Magliano, che ha emozionato il pubblico con una performance poetica in cui la lentezza ha spinto alla riflessione. Quella di Luca Magliano è una sperimentazione continua, la trasformazione del banale in eccezionale. I suoi capi si intersecano e si trasformano in modo ibrido e dinamico. Le giacche destrutturate presentano asole e tasche modulabili: drappeggi tempestosi riparano dal mondo esterno, giacche tropicali proteggono da ogni clima, pastelli tenebrosi le colorano. Jersey di lana, tulle, crepe di nylon, tessuto in bamboo e pile si alternano e abbinano in maniera complessa.



Il fil rouge di questa MFW Uomo 2023 è senza dubbio l’eleganza. L’Uomo della FW23/24 perde interesse per l’abbigliamento casual: non ci sono sneakers, ma scarpe-pantofole. La comodità si traduce in coperte indossate come cappotti; la maglieria è di alta qualità e solo in tessuti pregiati: la tradizionale sartoria italiana spazza via lo streetwear.
Arianna Chirico
Photo: Vogue Runways