Milano Fashion Week: gli show più interessanti

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La Milano Fashion Week è giunta al termine, ha reso questi giorni spettacolari e commoventi. Qui gli highlights degli eventi imperdibili.

Gucci Twinsburg

La sfilata di Gucci è stata senza dubbio il momento più commovente di questa MFW. Alessandro Michele, alla direzione creativa della Maison, si rivela ancora una volta un’anima delicata e speciale che, attraverso gli abiti, riesce a comunicare poeticamente.

Gucci Twinsburg, come Michele, è anch’essa figlia delle sue due mamme gemelle, Eralda e Giuliana. Figlia di una riflessione sull’identità e sull’alterità. Lo show emoziona attraverso la presenza di un casting ricercatissimo di gemelli identici, che si ricongiungono a fine sfilata, dandosi la mano. 

Si viene a creare una riconciliazione emotiva tra chi si somiglia, ma anche tra gli opposti. Poco importa che il simile e l’opposto siano fuori di noi, come nel caso dei gemelli o, come spesso accade, dentro di noi, sotto forma di emozioni, di paura, di dolore, di esperienze vissute.

Alessandro Michele porta lo spettatore a confrontare se stesso con la realtà che lo circonda, con l’idea che la propria identità può essere compresa attraverso la presenza di altri, con pratiche di unione e dis-unione, tra simili ed opposti.

La collezione ha visto protagonisti una serie di completi sartoriali, look che fondono emblemi ed icone, rappresaglie d’archivio, borsette di peluche Gremlins e omaggi alla cultura cinese.

Emporio Armani

Una predisposizione per i tagli e i motivi orientali impera nella SS23 di Emporio Armani.

Le molteplici suggestioni del lontano Oriente mitico e mitologico tanto care a Giorgio Armani vengono trasformate in una collezione femminile e armoniosa, nella quale la pulizia del bianco si infrange sulle sfumature dell’acqua e del tramonto, come le tinte che colorano spolverini, giacche orientali e pantaloni pareo.  

Minimalismo made in Milan

Prima fra tutti Prada, che ha presentato Touch of crude. La collezione a tratti austera, spazia tra le tonalità di grigio e nero, passando per le morbidezze del bianco e accenni di pochissimi colori verde lime, rosa.

Un guardaroba di pochi pezzi: abiti leggeri, drappeggiati direttamente sul corpo e un solo paio di scarpe, tutte Mary Jane, editate con una strizzata d’occhio alla silhouette dei texani. 

Focus sul make-up degli occhi, con ciglia finte, lunghissime e spioventi, che offuscano la vista e proiettano delle ombre sul viso, evocando uno sguardo che “da bambola” diventa gotico, coniugando così l’irriducibile malinconia di Simons con le armonie minimaliste di Prada.

Alla direzione creativa di Tod’s, Walter Chiapponi presenta una collezione dallo stile sempre più essenziale, con capi iconici personalizzati nella costruzione e nelle proporzioni. La sua estetica pulita e delicata diventa sempre più lussuosa e riconoscibile.

Parole chiavi: trench e completo maschile, pelle e tessuti morbidi, qualità ed italianità.

Anche Hugo Boss sceglie di perseguire la strada del minimalismo ricercato, attraverso abiti e cappotti pesanti in panni di lana e tessuti maschili, in una palette colori che sfuma dal nero al grigio fino al bianco. 

Donatella come Versace

La SS23 firmata Versace ha portato in passerella una femminilità conturbante e sensuale, misteriosa ma anche dark. Ad aprire la sfilata, Gigi Hadid vestita di nero con il capo coperto da un maxi cappuccio. Tanti look color black con tagli in diagonale, indossati da Irina Shayk, Mariacarla Boscono e Emily Ratajkowski.

Il viola (insieme a fucsia, verde acido e blu elettrico) è stato però il colore dominante di questa collezione a tinte dark. Gli abiti da sposa Versace sono dark e non così banali in bianco, ma diventano rosa, come quello indossato da Paris Hilton, che chiude lo show.

Vibes anni duemila si traducono in pantaloni a vita bassissima, cargo pants, boa di piume colorati, borchie e cinture vistose.

Nuove direzioni creative

Marco De Vincenzo inizia un nuovo capitolo alla direzione creativa di Etro e lo fa in maniera composta, mantenendo l’heritage del brand ben saldo attraverso un’estetica intrinsecamente borghese. I ricami, le stampe, il paisley tipici dello stile Etro sono celebrati in declinazioni che rendono la tradizione sempre presente, ma semplificata e alleggerita.

Il tie-dye, i crop tops e i maglioni intrecciati saranno senza dubbio i capi di cui non potremmo fare a meno nella prossima primavera/estate. Filippo Grazioli debutta invece come creative director di Missoni, puntando tutto sulla sensualità. Gli abiti sono morbidi ma avvolgono il corpo con decisione. Stampe grafiche di uno zebrato bianco e nero, paillettes, spacchi inguinali, minigonne, abiti super sexy e scolli all’americana vengono declinati in ogni variazione per comunicare una sensualità mai timida.

FOTO: VOGUE.IT